Inizia oggi la prima puntata dell'alfabeto del teledipendente, dove mi impegnerò a descrivere la misteriosa anatomia dell'encefalo del teledipendente seguendo le lettere del nostro confortante alfabeto italiano. Per non turbare nessuno, ho deciso di utilizzare l'ordine convenzionale con cui viene insegnato all'interno del sistema scolastico. Vi ricordo che questa non è una classifica, ma solo un alfabeto.
Che il teledipendente avesse un personalissimo modo di intendere la vita, l'avevamo capito. Ma quanti di voi vorrebbero provare a vedere il mondo con i suoi occhi? Immagino moltissime mani alzate. Per accontentarvi oggi vi propongo un viaggio nell'oscura mente del teledipendente per avvicinarci un po' di più a questa strana razza. Chi ha relazioni di qualsiasi natura con un teledipendente non sa che mondo è celato dietro a quello sguardo vispo e frizzantino. Nessuno può immaginare quello che un teledipendente sta in realtà pensando mentre sta parlando con voi delle amenità della vita. Ebbene, sarà mia premura oggi svelarvi la punta di un iceberg troppo complesso per essere descritto nel dettaglio, ma comunque oh, meglio di niente. Dagli articoli precedenti abbiamo evidentemente evinto che essere un teledipendente in questo momento storico ha le sue notevoli difficoltà. Ma facciamo un passo indietro e pensiamo com’era la vita di un teledipendente che poteva esercitare la propria dipendenza con il solo mezzo della TV, senza l’ausilio di streaming e sottotitoli. Torniamo indietro di dieci anni e chissà che possa aiutarci a vedere la nostra condizione attuale un po’ più rosea.
Essere teledipendente non è da tutti e, purtroppo, a volte comporta delle perdite più o meno gravi che rendono il soggetto un individuo senz'altro singolare all'interno del panorama sociale. Ma quali sono queste perdite? A cosa deve rinunciare il teledipendente per definirsi tale?
A volte, la vita di un teledipendente è sorprendentemente condita da visioni congiunte di puntate. Questo può accadere perché un nostro caro decide di avvicinarsi al nostro fumoso mondo di sua spontanea volontà, o perché semplicemente, il malcapitato cede alle infinite suppliche di guardare una puntata insieme secondo la promessa del teledipendente che quella serie gli cambierà la vita.
Tuttavia, ci sono delle regole non scritte, dei comportamenti che il telespettatore osserva ma soprattutto non perdona, che vanno evitati. La vita è un cerchio, si sa. Ma nel caso del teledipendente è più probabile che prenda la forma di un algoritmo, o qualcosa del genere. Il modus operandi del telespettatore è, infatti, riconducibile a fasi che si ripetono secondo dei moduli ricorrenti. Cercherò ora di presentare questi eventi con l'intento di spiegare il funzionamento del complesso macchinario che è il teledipendente.
Dai precedenti ritratti sembra che il telespettatore sia un essere senza sentimenti per il mondo, in grado solo di somministrarsi una puntata dietro l'altra. Ebbene non è così. Il telespettatore è un essere curioso che si interroga sulla vita e le seguenti domande ne sono la prova.
La vita di un teledipendente non ha mai pace, e quando quest'ultimo si trova costretto ad interagire con il mondo esterno, ecco che la fiducia nel genere umano crolla drasticamente. Di seguito riporterò i cinque nemici più temuti dal telespettatore medio.
Cari genitori, vostro figlio vi sembra strano? Non temete, di seguito vi propongo una serie di indizi che possono aiutarvi ad individuare il problema, ammesso che si possa definire tale.
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